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La formazione e la divulgazione delle conoscenze scientifiche in ambito psicologico e psicoterapeutico, è un obiettivo costante del mio lavoro, perseguito promuovendo e partecipando a conferenze e seminari aperti tanto alla cittadinanza che ai professionisti della salute. 

I Volti della Violenza.

La cronaca attuale mostra come la violenza, in particolare la violenza di genere, stia sempre più assumendo le caratteristiche di fenomeni intrafamiliari, che spesso restano segreti o poco visibili.

Si parla sempre più di violenza nelle relazioni intime, di Intimate Partner Violence (IPV) intendendo qualsiasi comportamento agito da un “intimate partner” capace di arrecare danno a livello fisico, sessuale o psicologico, inclusi atti di aggressione fisica, coercizione sessuale, abuso psicologico e di controllo.

Questa forma di sopraffazione non scompare con l'avanzare del cosiddetto progresso; è solo divenuta più subdola e multiforme. Una violenza trasversale, che trascende i tempi storici e le condizioni socio-culturali, che si esprime quotidianamente nell'ambito di tante mura domestiche e che ha come vittime non solo le donne ma anche i bambini, con conseguenze devastanti per tutti, poiché la violenza si trasmette e si apprende.

Solo di recente si è riconosciuto l’estensione e la gravità del fenomeno e si è cominciato a prenderne seriamente in considerazione le conseguenze. Ma la violenza domestica sembra essere un fenomeno ancora sottovalutato e sottostimato.

La violenza domestica riguarda una tipologia di maltrattamento che coinvolge tutti i membri della famiglia: "l'atto" violento ha ripercussioni non solo sulla coppia che vive la relazione violenta, ma su tutto il nucleo familiare, sui figli che assistono direttamente o indirettamente alla violenza di qualsiasi tipo essa sia.

In situazioni familiari violente, i bambini sperimentano delle Esperienze Sfavorevoli Infantili, ossia situazioni avverse che influenzano negativamente l'ideale percorso evolutivo, sia a livello personale che relazionale.

In questi contesti possono apprendere che l'uso della violenza è normale nelle relazioni affettive; di conseguenza, potrebbero imparare il disprezzo per le donne e per le persone viste come più deboli, nonché identificare le relazioni affettive con le relazioni di sopraffazione/sottomissione, sviluppando modalità aggressive e centrate sull'esercizio del potere nella relazione.

La violenza sulle donne e sui minori non è una malattia, ma una scelta. L’uomo violento non agisce così perché perde il controllo, ma piuttosto per la volontà di imporre il controllo. Le violenze maschili contro le donne e i minori, dicono molte cose sulla nostra società e sulle relazioni che viviamo. Per questo è importante promuovere occasioni di confronto e dibattito che chiamino in causa donne e uomini, superando gli stereotipi e i pregiudizi e che possano contribuire a far maturare nella società la consapevolezza sull'urgenza di individuare un nuovo modo di porsi nella relazione affettiva.

L’incontro sarà occasione di discussione su questi temi ma anche l’occasione di riflettere sull’applicazione della legge sul femminicidio a quattro anni dalla sua applicazione. L'obiettivo è di sensibilizzare, informare la collettività.