Tipi di Traumi

Esistono due categorie di traumi:

  • traumi con la T (big t), lo Tsunami, l’11 Settembre, incidenti stradali, lutti improvvisi, diagnosi infauste, omicidi/suicidi, rapine, guerre, terremoti, ecc. Sono eventi percepiti come una minaccia alla propria vita, con pericolo di morte o di gravi ferite.
  • traumi con la t minuscola (small t). Si tratta di esperienze dolorose precoci che avvengono ripetutamente per anni. Riguardano quindi esperienze di vita di tutti i giorni, innocue se paragonate alle precedenti, ma comunque moleste per il modo in cui l'individuo le percepisce: essere rifiutati, umiliati, abbandonati, bisogni emotivi e fisici non soddisfatti, non disponibilità genitoriale, non protezione, separazioni durante l'infanzia, ecc.

Concettualmente quindi il trauma viene differenziato in sottocategorie. A questo proposito la Terr ha descritto due tipologie di trauma che definisce tipo I e tipo II. Con il primo ci si riferisce ad un singolo evento traumatico eclatante come un incendio, una calamità naturale, un rapimento ecc., mentre con trauma di tipo II l’autrice designa una ripetuta e prolungata situazione traumatica, come ad esempio maltrattamenti ripetuti durante l’infanzia. Questo ultimo concetto è anche descritto come trauma cumulativo.

Si comprende come i traumi con la “t” minuscola siano molto comuni. Per alcuni può essere stato traumatico essere umiliati alle elementari da una maestra severa, per altri essere mollati, improvvisamente, dal proprio fidanzato. Queste esperienze influenzano il senso di valore dell’individuo, di sicurezza, minando l’autostima e il senso di efficacia personale. A ragione di ciò, il trauma psicologico rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi psicologici, in particolare disturbi d’ansia, come il disturbo post-traumatico da stress, depressioni, ma non solo.

Le esperienze traumatiche possono essere:

  • Dirette: il soggetto viene colpito in prima persona (vittima)
  • Mediate: il soggetto è venuto a conoscenza di un evento traumatico senza essere stato coinvolto in prima persona (familiari e amici delle vittime)
  • Vicarie: il soggetto è testimone dell’evento senza essere stato coinvolto in prima persona (es. personale sanitario e soccorritori in genere).

La traumatizzazione vicaria è condizione psichica del soccorritore caratterizzata da mutamenti del proprio equilibrio psicologico sia immediati in diretto rapporto con la gravità dell’evento critico, sia successivi spesso in rapporto al contatto con le vittime. E’ come se il soccorritore si facesse carico del trauma della vittima restandone colpito a sua volta con un’ intensa reazione di stress.

Dal punto di vista psichico, la forza traumatizzante di un’esperienza può essere valutata solo tenendo conto di un insieme di variabili:

  • Ampiezza
  • Intensità e precocità del trauma
  • Caratteristiche individuali
  • Stile di attaccamento
  • Vulnerabilità
  • Resilienza
  • Rete relazionale affettiva e sociale

La risposta al trauma è altamente soggettiva: varia da persona a persona e nella stessa persona in base alle diverse fasi di vita; è modulata dalle competenze mentalizzanti dell’individuo.

L’esperienza traumatica mette in moto le dinamiche soggettive del sistema di ricerca di aiuto, conforto e protezione: cioè il sistema di attaccamento e il modello operativo che lo regola.